I sassi di Matera (MT)
« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. »
Giovan Battista Pacichelli
Nota con gli appellativi di "Città dei Sassi" e "Città Sotterranea", è conosciuta per gli storici rioni Sassi, che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo.
I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del Mezzogiorno a insorgere in armi contro il nazifascismo.
Le origini sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti senza soluzione di continuità sin dall'età paleolitica. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell'epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori.
Tutti conoscono Matera, la città dei Sassi; tanti l’hanno visitata e hanno deliziato i propri occhi osservando la Cattedrale sull’altura, ma pochi, forse, hanno colto l’oggetto. Quel rosone che fa la differenza sulla parete esterna e frontale del monumento. Quale significato cela il rosone materano?
La Cattedrale di Matera in stile romanico pugliese si staglia sull’altura della vecchia civita dove nacquero le prime abitazioni dei sassi. I lavori di edificazione si conclusero nel 1270 sull’area dove sorgeva un monastero benedettino dedicato a Sant’Eustachio nel 1082. Sul Sasso Barisano si proietta la facciata esterna, ricca di elementi fortemente simbolici.
Il rosone
Ai due terzi della facciata centrale domina il magnifico rosone a 16 raggi. È circondato da quattro figure: una in basso e una in alto, una a destra e una a sinistra. Se si traccia una linea immaginaria che unisce le quattro figure a due a due, si nota che c’è asimmetria: è l’imperfezione umana perché la perfezione appartiene a Dio. Delle quattro figure, solo la prima in alto ha un’identità certa, l’Arcangelo Michele che sconfigge il Drago; le altre tre figure sono telamoni: le due al lato e quella in basso. Quale significato allora nasconde il rosone?
I personaggi del rosone
I personaggi del rosone appartengono alla tradizione cristiana, come l’Arcangelo Michele, e a quella mitologica e pagana, come i tre telamoni. L’Arcangelo Michele nell’iconografia e nella storia cristiana è rappresentato alato con una spada o una lancia mentre sconfigge il demonio nelle sembianze di un drago.
I tre telamoni derivano dalla mitologia greca, dal mito di Atlante che nel rosone è raffigurato con il personaggio in basso. Atlante era un titano che fu punito da Zeus per aver capeggiato la rivolta dei Giganti contro gli dei dell’Olimpo. La condanna fu di sorreggere la volta celeste sulle proprie spalle. I telamoni ai lati sono posizionati con le loro braccia a sorreggere e a far girare la ruota. Quella della Fortuna.
La Ruota della Fortuna
Il rosone simboleggia un unico oggetto: la Ruota. La ruota è un cerchio mobile e ricorda la ciclicità delle sorti umane, da un lato, e dall’altro l’avvicendarsi imprevedibile dei casi e l’instabilità della sorte. Quell’equilibrio precario e mutevole in cui tutto gira: ciò che si trova in alto cadrà per poi risollevarsi. A muovere le fila delle sorti umane era la dea Fortuna secondo i greci. I filosofi e i letterati antichi la descrivevano come una donna ingannatrice e malvagia, perché prima seduceva gli uomini elargendo ricchezze che, poi, sottraeva improvvisamente.
Un filosofo Boezio paragonò la Fortuna ad una ruota che fa girare la vita degli uomini.
Allora quale è il legame tra l’Arcangelo Michele e la ruota della fortuna? Perché coesistono cristianità e paganesimo?
(8 foto)« La città è di aspetto curiosissimo, viene situata in tre valli profonde nelle quali, con artificio, e sulla pietra nativa e asciutta, seggono le chiese sopra le case e quelle pendono sotto a queste, confondendo i vivi e morti la stanza. I lumi notturni la fan parere un cielo stellato. »
Giovan Battista Pacichelli
Nota con gli appellativi di "Città dei Sassi" e "Città Sotterranea", è conosciuta per gli storici rioni Sassi, che costituiscono uno dei nuclei abitativi più antichi al mondo.
I Sassi sono stati riconosciuti nel 1993 Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, primo sito dell'Italia meridionale a ricevere tale riconoscimento.
Matera è tra le città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Medaglia d'Argento al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni durante la seconda guerra mondiale, essendo stata la prima città del Mezzogiorno a insorgere in armi contro il nazifascismo.
Le origini sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti senza soluzione di continuità sin dall'età paleolitica. Infatti nelle grotte sparse lungo le Gravine materane sono stati ritrovati diversi oggetti risalenti a quell'epoca, testimonianti la presenza di gruppi di cacciatori.
Tutti conoscono Matera, la città dei Sassi; tanti l’hanno visitata e hanno deliziato i propri occhi osservando la Cattedrale sull’altura, ma pochi, forse, hanno colto l’oggetto. Quel rosone che fa la differenza sulla parete esterna e frontale del monumento. Quale significato cela il rosone materano?
La Cattedrale di Matera in stile romanico pugliese si staglia sull’altura della vecchia civita dove nacquero le prime abitazioni dei sassi. I lavori di edificazione si conclusero nel 1270 sull’area dove sorgeva un monastero benedettino dedicato a Sant’Eustachio nel 1082. Sul Sasso Barisano si proietta la facciata esterna, ricca di elementi fortemente simbolici.
Il rosone
Ai due terzi della facciata centrale domina il magnifico rosone a 16 raggi. È circondato da quattro figure: una in basso e una in alto, una a destra e una a sinistra. Se si traccia una linea immaginaria che unisce le quattro figure a due a due, si nota che c’è asimmetria: è l’imperfezione umana perché la perfezione appartiene a Dio. Delle quattro figure, solo la prima in alto ha un’identità certa, l’Arcangelo Michele che sconfigge il Drago; le altre tre figure sono telamoni: le due al lato e quella in basso. Quale significato allora nasconde il rosone?
I personaggi del rosone
I personaggi del rosone appartengono alla tradizione cristiana, come l’Arcangelo Michele, e a quella mitologica e pagana, come i tre telamoni. L’Arcangelo Michele nell’iconografia e nella storia cristiana è rappresentato alato con una spada o una lancia mentre sconfigge il demonio nelle sembianze di un drago.
I tre telamoni derivano dalla mitologia greca, dal mito di Atlante che nel rosone è raffigurato con il personaggio in basso. Atlante era un titano che fu punito da Zeus per aver capeggiato la rivolta dei Giganti contro gli dei dell’Olimpo. La condanna fu di sorreggere la volta celeste sulle proprie spalle. I telamoni ai lati sono posizionati con le loro braccia a sorreggere e a far girare la ruota. Quella della Fortuna.
La Ruota della Fortuna
Il rosone simboleggia un unico oggetto: la Ruota. La ruota è un cerchio mobile e ricorda la ciclicità delle sorti umane, da un lato, e dall’altro l’avvicendarsi imprevedibile dei casi e l’instabilità della sorte. Quell’equilibrio precario e mutevole in cui tutto gira: ciò che si trova in alto cadrà per poi risollevarsi. A muovere le fila delle sorti umane era la dea Fortuna secondo i greci. I filosofi e i letterati antichi la descrivevano come una donna ingannatrice e malvagia, perché prima seduceva gli uomini elargendo ricchezze che, poi, sottraeva improvvisamente.
Un filosofo Boezio paragonò la Fortuna ad una ruota che fa girare la vita degli uomini.
Allora quale è il legame tra l’Arcangelo Michele e la ruota della fortuna? Perché coesistono cristianità e paganesimo?